3830 recensioni a vostra disposizione!
   
 
 

LO SQUALO 2
(JAWS 2)
Film con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggioFilm con lo stesso punteggio
  Stampa questa scheda Data della recensione: 21 dicembre 1978
 
di Jeannot Szwarc, con Roy Scheider, Lorraine Gary, Murray Hamilton, Joseph Mascolo, Jeffrey Kramer (Stati Uniti, 1978)
 

Lo Squalo Uno,succede, era un'altra cosa. Il pesce in questione era qualcosa di più di un mostro meccanico di cartapesta, costato i soliti dollari. Era il rinvio mentale, la materializzazione, di un'antica paura, quella dell'acqua. Era anche la diffidenza nei confronti di un momento storico, il nostro, portato a tranquillizzarci. Grazie alla tecnologia, al benessere, alla pace sociale.

David Spielberg, che ne era il giovane quanto talentuoso regista, aveva giocato tutto sulla presenza dell'acqua. Più dello spavento provocato dal mostro coi suoi denti, più del suspense dell'arriva - non arriva, lo Squalo Uno viveva su quei sentimenti di attrazione, forse psicanalitici, e di repulsione che lo spettatore prova nei confronti dell'elemento liquido. Per molti minuti, lunghissimi, lo squalo non lo si vedeva. Ma era la superficie del mare, ripresa sapientemente da Spielberg a pelo d'acqua, a inviarci ondate di inquietudine metafisiche. Con quel filo sottile che divide il sopra dal sotto, il conosciuto dall'ignoto, il tranquillante dall'angoscioso, Spielberg ci giocava con quell'abilità che il genio cinematografico concede a pochi fortunati. Poi, sempre nello squalo uno, una volta scoperto il marchingegno, cambiava il tono del film. Gli intrepidi partivano in barca alla caccia del mostro. Ed era subito l'Apocalisse, la lotta finale fra l'uomo e la natura, l'incontro sublime caro agli accenti letterari di Conrad o di Hemingway.

Nello Squalo due rimane la crusca del predecessore: l’intrigo, banalotto e all'acqua di rose per non urtare le masse che devono far rendere questi prodotti, vagamente politico. Col poliziotto onesto che i politici non vogliono ascoltare per paura di perdere i clienti. E l'immagine gloriosa del padre, da tramandare alla fiduciosa generazione che segue. Dalla stelletta, avrete però capito che anche lo squalo due qualche merito ce l'ha. È abilmente confezionato, innanzitutto. Le riprese sono piacevoli; ad esempio, quelle barche a vela piene di giovani, che scivolano sul mare entusiaste, sono rese con felicità. E poi c'è quel senso del grottesco, del fumetto, quell'eredità di una tradizione grafica dell'invenzione dinamica, che rendono a tratti divertente anche lo squalo due. Certi valori rovesciati, il fatto di parteggiare quasi per il pesce, di pianificare la nostra emozione come se si trattasse di un gioco di società, rende il tutto perlomeno curioso. Il giochetto milionario degli americani può anche valere una notte di Natale.


   Il film in Internet (Google)

Per informazioni o commenti: info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch

 
 
Elenco in ordine


Ricerca






capolavoro


da vedere assolutamente


da vedere


da vedere eventualmente


da evitare

© Copyright Fabio Fumagalli 2024 
P NON DEFINITO  Modifica la scheda